Il laser ad Alessandrite, rispetto ad altri macchinari, permette di non provocare sensazioni di bruciore durante e dopo la seduta. Il raggio laser colpisce selettivamente il bersaglio senza creare alcun danno ai tessuti circostanti. Programmando adeguatamente il macchinario possono essere trattati più fototipi cutanei, tenendo presente che i migliori risultati si ottengono soprattutto con una pelle chiara (fototipo basso) e pelo scuro. I trattamenti, pertanto, sono indolori, più veloci (si possono trattare anche zone estese) e consentono un’immediata ripresa dell’attività.
Sono necessarie più sedute per la rimozione definitiva di tutti i bulbi piliferi; infatti il laser a Alessandrite è in grado di colpire solo quelli che si trovano in fase di crescita attiva (anagen), quando cioè è presente molta melanina al loro interno e il fusto del pelo è saldamente connesso. L’impulso in questo modo va a colpire il suo bersaglio, la melanina, distribuendosi nel follicolo pilifero senza danneggiare l’epidermide. Parte dell’energia del raggio laser è assorbita dal pigmento del pelo, parte penetra nel derma, in maniera tale che le cellule responsabili della crescita del pelo vengano danneggiate irreversibilmente e eliminate dall’organismo.
I peli hanno un ciclo vitale suddiviso in tre fasi: la fase anagen, in cui si formano i melanociti nel bulbo e il pelo inizia a crescere, la fase catagen, in cui il follicolo inizia a restringersi e il pelo può facilmente distaccarsene, e la fase telogen, in cui il pelo termina la sua crescita e cade, o è spinto via dal nuovo pelo in formazione.
Non tutti i peli si trovano contemporaneamente nella loro fase anagen, pertanto la loro eliminazione definitiva può avvenire solo progressivamente, con un ciclo di almeno cinque trattamenti con cadenza mensile. Per tutto questo periodo bisogna evitare metodi di depilazione che prevedono l’asportazione del bulbo, come la ceretta, per non eliminare il bersaglio principale del raggio laser. I peli generalmente vanno tolti con la lametta due/tre giorni prima di ogni seduta, per rendere più visibili quelli in fase anagen.
Le sedute di depilazione permanente con laser ad Alessandrite Syneron Candela hanno durata variabile, ma di solito sono molto rapide anche se la zona da trattare è estesa; non prevedono anestesia e non lasciano segni visibili, tranne un lieve rossore e/o una lieve irritazione di natura temporanea, che non pregiudica la ripresa delle normali attività subito dopo il trattamento.
Nelle settimane antecedenti il trattamento e per tutta la sua durata è sconsigliato usare scrub, peeling o il guanto di crine; i peli non vanno decolorati. L’uso di profumi o tonici a base alcolica è da evitare, così come l’esposizione al sole o a lampade UV e l’applicazione di creme autoabbronzanti.
Il laser a Alessandrite per le macchie
Le macchie cutanee possono essere dovute al naturale processo di invecchiamento della pelle, ma anche ai danni dell’esposizione solare, a disturbi ormonali, assunzione di alcuni farmaci o malattie sistemiche ed endocrine.
Il laser a Alessandrite è specifico per la fotocoagulazione del pigmento melanico, perciò molto efficace per rimuovere le macchie. Regolandone la fluenza (da 18 a 25 j/cm²) si riescono a trattare fototipi da I a III.
Grazie alla sua azione selettiva il laser è in grado di distruggere il pigmento (la melanina) senza arrecare alcun danno ai tessuti sani circostanti. Normalmente per l’attenuazione delle macchie sono necessarie 2-3 sedute a distanza di 3 settimane; durante il trattamento è necessario evitare l’ esposizione al sole.
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